martedì 7 agosto 2007

Salvador Dalí e il surrealismo

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L'infanzia

Salvador Dalí nacque l'11 maggio 1904 a Figueres, nella provincia di Girona, dove trascorse un'infanzia privilegiata. Secondo sua sorella Ana María, l'ambiente in cui Dalí ha vissuto, il clima familiare insieme a quello della sua cittadina natale, aperta, signorile e raffinata, favorirono il suo sviluppo come pittore. Da bambino era timido, affettuoso, intelligente, con un'immaginazione esuberante e sapeva che facendo i capricci poteva ottenere quello che voleva e crebbe viziato, sua madre lo adorava, e suo padre ha appoggiato la sua precoce vocazione come pittore. Il suo primo dipinto che si conserva catalogato è un piccolo paesaggio datato 1910, quando Dalí aveva soltanto 6 anni. Tuttavia si ritiene che Dalí l'abbia realizzato a nove anni, quando gli regalarono la sua prima tavolozza. Gli piaceva mascherarsi, specialmente con una maschera de re che gli avevano regalato i suoi zii. Più tardi, Dalí raccontò che questo era all'origine della sua megalomania. Tra l’altro, Dalí ebbe un fratello che morì poco prima di compiere due anni, prima ancora della nascita del pittore, ma la cosa più importante è che si chiamava anche lui Salvador, e secondo l'artista, questo fatto gli creò una grande angoscia. Più tardi, in uno dei suoi libri, "Confesiones Inconfesables" Dalí accusa i suoi genitori di aver commesso un crimine in modo subcosciente chiamandolo con lo stesso nome del fratello morto, aggravato dal fatto di avere una sua foto nella sua stanza come se fosse un Cristo Pantocratore, di fianco a una riproduzione del Cristo di Velazquez, creandogli un grave problema d'identità. Così, da quando era piccolo, Dalí ha lottato per riconquistare i suoi dritti, attirando l'attenzione costantemente, e secondo lui per questo doveva ricorrere al narcisismo. D'altra parte, la sua identificazione con un morto lo avvicinò al sentimento della putrefazione e alla sua ossessione per i vermi. Nel 1963, a proposito di suo fratello ha realizzato, “Retrato de mi hermano muerto”. Altro aspetto interessante della sua infanzia è il fatto che la sua madre, da piccolo, lo vestisse da femmina. Soltanto nelle foto in cui compare già anche sua sorella Ana María, è vestito come un ragazzo, spesso con l'abito da marinaio, una immagine che si ripete in molte delle sue opere, e che secondo l'artista rappresenta sé stesso. Puó darsi che fosse una proiezione del desiderio di sua madre di avere una bambina. Comunque, questo comportamento crea disturbi della personalità di Dalí, e persino una presunta crisi d'identità, le nevrosi a cui l'artista si riferisce spesso, i suoi problemi con la sua sessualità i l'aggressività che mostra verso sua madre nell’opera “El Sagrado Corazón” (1929).

La formazione

Nel suo libro la “Vida Secreta”, racconta che suo padre, che era notaio e libero pensatore, non voleva farlo studiare in una scuola cattolica e a 7 anni lo mandò a una scuola pubblica, dove insegnava il professor Estaban Traiter, di idee anarchiche, che godeva di grande simpatia da parte del padre di Dalí. Comunque, Dalí si annoiava a morte a scuola e confessò che trascorreva il tempo lasciandosi trascinare dal potere suggestivo delle forme delle macchie d'umidità dell'aula. A 13 anni, su consiglio del pittore Ramón Pichot, che aveva visto in Dalí doti eccezionali per la pittura, venne iscritto alla Scuola Municipale di Disegno di Figueres. Tuttavia, suo padre, che era molto autoritario impose la condizione che quando Dalí avesse finito il liceo avrebbe dovuto studiare nella Scuola di Belle Arti a Madrid, per ottenere il titolo di professore. Per quanto riguarda la sua formazione, Dalí si trasferì a vivere a Madrid nel 1921, per cominciare a studiare nella Scuola delle Belle Arti di San Fernando. All'esame di ammissione aveva già mostrato il suo talento artistico eccezionale, ma ben presto, Dalí cominciò a manifestare il suo carattere peculiare e difficile, e nel 1923 fu espulso dalla scuola una prima volta durante un corso per una grave infrazione di disciplina e, nello stesso anno, fu di nuovo espulso, questa volta definitivamente per aver dichiarato incompetente la commissione che doveva esaminarlo. Durante i suoi anni di permanenza nella capitale, l'artista visse nella Residencia de Estudiantes, dove venne a contatto con un gruppo di giovani che spiccavano nel dominio delle diverse arti in Spagna, come il regista Luis Buñuel, gli scrittori Damaso Alonso, e Federico Garcia Lorca. Grazie all'amicizia che lo univa a quest’ultimo, realizzò molte scenografie per alcune sue opere di teatro. Dalí trovò a Madrid un ambiente intellettuale nuovo per lui, una Madrid bohemien che lo mise in contatto con le nuove correnti artistiche.

L'avvicinamento al surrealismo

L'opera del giovane artista catalano riflette tutte le sue nuove esperienze. Fino al suo arrivo a Madrid i suoi dipinti seguivano la tradizione accademica, ma nella capitale il suo stile si evolve fino alle avanguardie, dal cubismo fino ai dipinti metafisici di De Chirico. In questo periodo realizzò uno dei suoi dipinti piu famosi, dove si vede proprio l'influenza di De Chirico: “Muchacha de espaldas mirando por la ventana (1925). Con opere come questa, con cui l'artista ci mostra la sua grande maestria tecnica, partecipò in questo periodo a diverse esposizioni, come quelle organizzate dalla Galeria Dalmau, a Barcellona, o dal Salone di Artisti Iberici, a Madrid. Nel 1926 Dalí fece il suo primo viaggio a Parigi, dove ritornarà più tardi. Nella capitale francese entrò in contatto con gli ambienti artistici, in cui conobbe figure come Picasso, Paul Eluard e Tristan Tzara. Il suo arrivo a Parigi coincide con la pienezza del movimento surrealista, teorizzato per la prima volta da Apollinaire, nel 1917 e successivamente ripreso da scrittori come André Breton, che è considerato il suo fondatore, con la pubblicazione nel 1924 del Manifesto del Surrealismo, e Paul Eluard. Questo movimento riscosse ben presto un successo importante, raggruppando letterati e artisti interessati al superamento del realismo nell'intento di raggiungere livelli più profondi della realtà, i quali si devono cercare nei sogni, nell'inconscio. Gli antecedenti del surrealismo erano lontani, soprattutto li troviamo nei pittori del'inizio del XIX secolo, che si avvicinavano ai poteri del sogno, come il pittore spagnolo Goya o il francese Odilon Redon. Tuttavia il movimento surrealista del XX secolo si differenzia delle manifestazione artistiche anteriori perche è una formula coscientemente cercata dagli artisti, che nacque dall'ambiente filosofico e scientifico di autori come Bergson o Freud. In campo artistico, troviamo come antecedenti più immediati Rousseau, Chagall e De Chirico, e specialmente gli artisti della Scuola Dadaista, che nacque a Zurigo, durante la Prima Guerra Mondiale, la quale ha avuto un'influenza importantisima sulle altre manifestazione artistiche posteriori, con la sua negazione dell'arte e della cultura. L'aspetto più essenziale del Dadaismo come precedente immediato del surrealismo fu che propose la distruzione totale di ogni convenzionalismo realista e razionale dell'arte. Dall'anno 1924, questa ricerca ha acquisito forma cosciente nel movimento dei surrealisti. Nel manifesto da lui realizzato, Breton propose “l'automatismo psichico puro, fuori da ogni controllo esercitato dalla ragione”. Nel 1925 è stato presentato al pubblico il gruppo dei pittori surrealisti: Paul Klee, De Chirico, Jean Arp, Ernst Fuchs, Joan Miró, Man Ray, a cui poi si unirono Duchamp, Picabia, Magritte, ecc. Salvador Dalí si unì al grupo dei surrealisti nel 1929, avallato dal film che aveva fatto insieme a Luis Buñuel l'anno precedente, “Un cane andaluso”, e anche dai diversi dipinti che aveva fatto e che rappresentavano una forma di liberazione delle angosce e dai traumi che lo tormentavano. Dalí diventò in breve tempo il massimo rappresentante di una delle correnti del surrealismo, quella figurativa, che si basava sulla rappresentazione di forme normali, usando le convenzioni della prospettiva rinascimentale, ma realizzando associazioni e relazioni degli oggetti completamente assurde e deliranti e ottenendo come resultato opere radicalmente oniriche, con un gran potere di emozione e di stupore. Senza dubbio, il periodo in cui Dalí ha partecipato al movimento surrealista fu il più creativo e originale dell'autore.

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